La Grande moschea di Tirana (in lingua albanese: Xhamia e Madhe e Tiranës), nota anche come Moschea Namazgâh ((Xhamia e Namazgjasë), si trova nella capitale dell’Albania: Tirana, la moschea destinata a essere la più grande dei paesi Balcani. Inoltre, Tirana è famosa per la sua ricca scena culturale, che comprende numerosi musei albanesi di grande interesse storico e artistico; quindi, si rivela essere una tappa fondamentale da cui partire per vedere alcuni siti archeologici della capitale.
Storia della Grande Moschea, Tirana
Dopo la caduta del comunismo in Albania nel 1991, la maggioranza musulmana di Tirana si lamentarono ripetutamente della mancanza di un adeguato luogo di culto, nonostante costituiscano circa il 70% della popolazione della città. Negli anni ’90, erano state costruite due chiese una cattedrale cattolica, e una cattedrale ortodossa), mentre per i musulmani non c’era ancora una moschea dalle adeguate dimensioni a loro dedicato.
Nonostante l’unica moschea più grande si trovasse in piazza Scanderbeg, la moschea Et’hem Bey poteva al massimo accogliere fino a sessanta fedeli, pertanto tutti i musulmani erano obbligati a dover pregare per strada, visto la poca capienza che poteva ospitare.
Nel 1992, l’allora presidente Sali Berisha inaugurò la costruzione della moschea situata vicino a piazza Namazgja. Tuttavia, il progetto venne fermato a causa dell’opposizione di Pjeter Arbnori (politico cattolico).
Nell’aprile del 2013, ben 21 anni dopo la collocazione della prima pietra, durante la celebrazione del Mevlud (il compleanno del profeta Maometto), fu siglato un accordo tra il governo albanese, il Comune di Tirana e la Comunità Musulmana dell’Albania per avviare la costruzione della nuova moschea centrale.
La cerimonia di posa della seconda pietra vide la partecipazione di Selim Muça, all’epoca presidente del KMSH, il primo ministro Sali Berisha e il sindaco Lulzim Basha. Successivamente, nell’ottobre del 2014, il governo guidato da Edi Rama rilasciò il permesso necessario per iniziare la costruzione della moschea. Il vice primo ministro Niko Peleshi del Partito Socialista ha giustificato la costruzione della moschea con l’obiettivo di generare nuovi posti di lavoro.
Nonostante il previsto inizio dei lavori nel gennaio 2015, la cerimonia di posa della fondazione si è effettivamente svolta il 13 maggio 2015, con la partecipazione del presidente dell’Albania, Bujar Nishani, e del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan.
L’obiettivo era completare la moschea entro tre anni, quindi si prevedeva che fosse pronta nel 2018. La supervisione della costruzione sarebbe stata a carico della Comunità Musulmana d’Albania, mentre il finanziamento sarebbe stato sostenuto dalla fondazione turca per gli affari religiosi, nota come Türkiye Diyanet Vakfı. Inoltre, Niko Peleshi ha annunciato che il governo avrebbe contribuito parzialmente al finanziamento della costruzione.
La moschea sarà caratterizzata da quattro minareti alti 50 metri e una cupola centrale di 30 metri, seguendo uno stile turco classico. L’area totale destinata alla moschea sarà di circa 10.000 metri quadrati, e il primo piano comprenderà un centro culturale, una sala conferenze, una biblioteca, uno spazio espositivo, ristoranti, sale per lo studio e ben dieci aule per l’apprendimento della religione islamica e del Corano. Questa struttura sarà in grado di accogliere contemporaneamente circa 4.500 fedeli per le preghiere.
Tuttavia, senza dubbio, la moschea più grande in Albania si trova alla periferia di Tirana col nome moschea Bejtyl Evel. Nel frattempo, la moschea più grande dei Balcani è la moschea di Re Fahd, situata nella capitale bosniaca, Sarajevo.